I sezione - Editoriale del Presidente Mario Giro II sezione - Rassegna stampa IV sezione - Aggiornamenti dai territori |
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Cari amici, Termina un anno che per noi è stato di impegno e in cui abbiamo avuto diversi risultati. Ma non è ancora abbastanza: dobbiamo radicare di più e meglio Demos nelle regioni e nei comuni. E’ questo l’obiettivo che ci siamo dati e a cui teniamo. Ci stiamo illudendo? Credo di no perché constatiamo che nello scacchiere politico manca proprio una forza nazionale che esprima le posizioni ideologicamente moderate ma socialmente molto radicali che sono le nostre e che portiamo avanti con passione. Abbiamo assistito alla fine del terzo polo come ad un’altra occasione sprecata a causa del personalismo della politica diventato ormai quasi narcisismo. Non ci avevamo creduto fin dall’inizio proprio perché consapevoli di tale difetto di origine, ma a pensarci dopo appare una vera dissipazione di talento ed energie che lasciano nella bocca degli elettori un gusto amaro. Ogni volta che c’è una delusione la democrazia ne soffre e l’astensionismo aumenta. Osserviamo che questo dato è soprattutto grave a sinistra. La destra ha conservato più o meno i suoi elettori anche se con una diversa distribuzione tra le tre forze che la compongono. La sinistra invece ha perso milioni di voti nell’arco di questi anni: un vero dramma per la democrazia italiana. Seppure con alcune eccezioni, come la Polonia e la Spagna, le destre avanzano un po’ dovunque in Europa e soprattutto si alleano con le destre estreme, antieuropee e sovraniste. Per ora Francia e Germania resistono ma si sentono scricchiolii pericolosi anche in questi due paesi così essenziali per la tenuta dell’Unione europea. A questo vento di destra dobbiamo resistere portando il nostro contributo, aiutando la ricomposizione di un ampio fronte di centro sinistra. Ciò significa favorire laddove è possibile il dialogo tra PD e M5S, ma anche coinvolgere altri nella coalizione, inclusi Azione o Italia Viva laddove si riesce. Malgrado tutto meno si lascia alla destra e meglio è. Fare liste e partecipare a liste comuni rimane sempre un obiettivo legittimo per operare assieme ad altri a ricostruire un fronte di resistenza democratico. Noi non sminuiamo il fatto che nella destra attuale vi siano alcuni che non rinunciano al loro passato fascista né sono rispettosi della matrice antifascista della nostra democrazia e della costituzione. Ci pare pericolosa la piega che ha preso il dibattito sulla riforma istituzionale con il premierato, l’inscrizione in costituzione delle regole elettorali (quali ad es. il premio di maggioranza), la diminuzione del ruolo del parlamento e l’umiliazione del Quirinale. In particolare il Parlamento ha rappresentato in Italia la grande camera di compensazione dei conflitti: senza di esso questi ultimi si scaricheranno direttamente sulla società creando tensioni insopportabili. L’indurimento delle regole su rifugiati e migranti ci paiono seguire sempre la medesima logica della non accoglienza che provoca morti in mare e rende l’Italia complice di una strage silenziosa. Anche i femminicidi ci trovano preoccupati e desiderosi di compiere una battaglia di civiltà ed educazione all’interno delle collettività locali e delle scuole. Nel 2024 ci saranno tante battaglie da combattere: ne ho indicate solo alcune a titolo esemplificativo ma anche perché credo che siano prioritarie per tutti. Facendo ad ognuno di voi tutti i miei più cari auguri, vi ringrazio del vostro impegno e della vostra amicizia e spero di vedervi presto. Un abbraccio e auguri! Mario Giro |
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II. Approfondimenti del mese |
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| Camera dei Deputati | Legge di Bilancio – intervento Ciani su emendamento anziani Governo e maggioranza non mettono un euro sulla legge per gli anziani e bocciano un nostro emendamento che la finanziava. Uno schiaffo a milioni di anziani e alle loro famiglie. "C'è grande delusione nel vedere che governo e maggioranza non solo non hanno messo un euro sulla legge 33/2023 sulle 'Politiche in favore delle persone anziane', ma respingono un emendamento unitario delle opposizioni che proponeva di iniziare a finanziarla. Siamo un Paese che invecchia, non ci si può dimenticare degli anziani". |
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| Camera dei Deputati |Intervento su DDL Concorrenza: Ciani, destra non riconosce Covid ma proroga tavolino selvaggio Il 19 dicembre è intervenuto il Segretario di Demos Paolo Ciani nell'ambito della votazione della Legge annuale del mercato e della concorrenza: “Con un comma ai più incomprensibili nel testo, una manina della destra al Senato ha prorogato la norma speciale relativa alle concessioni di “Occupazioni di Suolo Pubblico Covid”. Così mentre governo e maggioranza dimenticano il Covid dal punto di vista sanitario, prorogano una misura utile in pandemia, ma ormai superata, esautorando le legittime volontà di regolazione del commercio delle città e dei territori. E’ una norma che penalizza fortemente i centri storici e i quartieri della movida di tante città, contro residenti, esercenti che subiscono concorrenza sleale e avventori: un pessima decisione”. |
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| | “Mettiamoci nei panni di chi soffre”, una lunga intervista a Paolo Ciani per L'Unità. Trattati molti temi di attualità: "da Hamas atti terroristici senza precedenti, ma l'azione di Isarele va ben oltre il diritto di difesa. L'Ucraina? Abbiamo visto che armi e sanzioni non sono la soluzione. Sui migranti provvedimenti inumani: non sono i giudici ad andare contro il governo, è il governo a violare le leggi". |
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IV. Aggiornamenti dai territori |
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| L'Aquila, foto del ventennio a Palazzo Margherita. Demos, "Delirio di onnipotenza e apologia" Le parole del coordinatore regionale Demos Abruzzo, Alfonso D'Alfonso: "Ognuno all’interno delle proprie mura domestiche o nell’ esercizio della propria professione si esprime per quello che è, ma quando si è in un luogo istituzionale si impone un comportamento decoroso e un linguaggio rispettoso. Un comportamento di tale gravità viene ulteriormente appesantito dall’esposizione della foto del piccolo “figlio della lupa” che fa il saluto romano. Una foto che oltre a rappresentare il regime fascista, esalta quanto di peggio si sia potuto fare a danno della gioventù dell’epoca, privarla di ogni forma di libertà e di spirito critico." |
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| | Prevenzione e contrasto alle truffe ai danni degli anziani. Questi gli obiettivi di “Sono anziano ma non ci casco”, progetto messo in piedi dall’assessorato alle Politiche sociali e alla salute di Roma Capitale insieme alle Acli provinciali di Roma. Il lavoro congiunto ha visto la realizzazione di un “manuale antitruffa” che verrà distribuito gratuitamente e messo a disposizione nei municipi della città, e di 5 spot video per sensibilizzare le persone sul tema della tutela degli anziani. |
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| | La nostra Assessora Barbara Funari é stata ospite di Radio Roma al programma Roma di Sera e ci ha raccontato alcune ultime novità messe in campo nel sociale: 10milioni di investimenti finalizzati alla creazione di nuovi posti per l'accoglienza dei senza fissa dimora, le cd stazioni di posta ove è prevista oltre l'accoglienza notturna anche un centro diurno con servizi più articolati; piano freddo, non più pensato sull'emergenza ma strutturato sul territorio per garantire una presenza costante e una presa in carico reale. |
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| Si è chiuso l'avviso pubblico per l'individuazione di Enti del Terzo Settore per la co-progettazione di progetti di inclusione sociale delle persone con disabilità che vivono nelle periferie della nostra città. "Un avviso- spiega l'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari- che rappresenta per Roma Capitale una grande novità nel metodo: grazie al supporto della start-up innovativa 'Open Impact' abbiamo infatti introdotto, per la prima volta in un avviso pubblico, la piattaforma digitale 'Impact Call'. Con pochi passaggi, gli Enti del Terzo Settore hanno potuto indicare su Impact Call il numero di cittadini che supporteranno, gli indicatori di impatto con cui misureranno il cambiamento che saranno in grado di generare con il loro lavoro e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Nuovi strumenti che ci aiuteranno nel nostro obiettivo che, come Assessorato, è sempre quello di raggiungere il più ampio numero di cittadini, generando occasioni, relazioni e contesti che possano determinarne una inclusione reale, concreta. Progettare queste iniziative mettendo alla loro base numeri, cifre, attività da monitorare, ci permette di farlo al meglio e di valutarle nel tempo, mettendo al centro l'impatto sociale. Sarà nostro impegno continuare a farlo anche nelle procedure future, perché solo valutando l'impatto reale dei nostri interventi potremo dare risposte sempre più efficaci. |
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La riforma costituzionale |
| Lo scorso 7 dicembre Demos Liguria ha promosso un seminario sulla riforma costituzionale in iter con il contributo dei professori Aristide Canepa ed Alberto De Sanctis (rispettivamente docenti di diritto costituzionale e di storia delle dottrine politiche all’Università di Genova). Si sono evidenziati alcuni aspetti che riportiamo in sintesi. - Si introduce un premio di maggioranza (55% dei seggi) a chi vince. Per cui un’eventuale coalizione al 20-25% si porta a casa il 55% dei seggi; non c’è soglia minima sotto la quale scatterebbe il premio e non è previsto il ballottaggio.
- Sensata invece l’abolizione contestuale delle due camere in caso di crisi; l’abolizione poi dei senatori a vita non è un fatto decisivo.
- Come avviene da anni per le Regioni ed i Comuni ci sarà l’elezione simultanea delle camere e del presidente del consiglio.
- Con il 55% dei seggi, dopo la terza votazione, si potrà eleggere il Presidente della Repubblica; in tal modo la coalizione vincente potrà “confezionarsi” il Presidente. Grave quindi il fatto di svuotare l’elemento di mediazione tra i partiti per l’elezione del Presidente della Repubblica.
- L’obbligo di scioglimento delle camere e l’elezione diretta del premier sbarrano la strada ai governi tecnici che, nel nostro passato, hanno rappresentato fatti positivi in momenti di grandi difficoltà per il paese.
- Nella sostanza non si risolve il problema della stabilità nella peculiarità italiana (nella coalizione vincente ci sono da sempre mercanteggiamenti e regolamenti di conti). La stabilità dunque non viene per legge. Inoltre enfatizzare eccessivamente la questione maggioritaria mette in ombra i diritti delle minoranze parlamentari.
- Non si tiene conto che la democrazia è fatta di sintesi degli interessi tra le diverse componenti sociali; la democrazia dunque si basa anche sul compromesso.
- L’ingegneria costituzionale non risolve comunque la frammentazione dell’elettorato italiano. Il sistema italiano infatti non è bipolare ma multipolare, nei fatti e nella storia: attualmente in parlamento ci sono almeno quattro poli politici.
- Finora si è agitato, dalle varie parti, l’alibi del cambiamento della Costituzione per mascherare l’incapacità a governare; la governabilità invece dipende moltissimo dalla cultura politica.
- Si intravvede il rischio che, attraverso il processo democratico, si vadano progressivamente a svuotare i caratteri democratici del sistema, senza bisogno di manganelli ed olio di ricino. Le cosiddette democrature sono un processo consolidatosi in alcuni paesi tramite iter democratici intrisi di populismo.
- Contro i pericoli del premierato vanno rilanciate le forme della partecipazione, nei corpi intermedi e tramite progetti e sui bisogni urgenti di fasce sociali nei territori (es. sulla casa, sui consumi, sui trasporti, sull’assistenza). La crisi della partecipazione è, in prevalenza, un portato culturale e di mediaticità.
La natura di questa riforma sembra in effetti tenere a distanza il popolo, con suo sostanziale disinteresse. A parte gli addetti ai lavori ed a pochi attenti. |
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Chi rappresenterà Milano in Europa? di Piervito Antoniazzi |
| Non sono mai stato un sostenitore di Pisapia. Amico di Boeri da sempre (giocavamo a calcio assieme), sono stato uno tra quelli che l’ha convinto a candidarsi alle primarie e poi nel PD (13.000 preferenze nel 2011). Però devo riconoscere che il consenso verso il leader che ha riportato la sinistra al governo di Milano dopo venti anni è proseguito anche dopo la fine mandato (2011-2016) e ha trascinato la sinistra anche alle europee del 2019. In quella occasione Pisapia fu recordman di preferenze nel nord-ovest, 267.871 di cui 111.845 nell’area metropolitana e ben 71.495 nella sola città di Milano record assoluto per quella tornata. Nel PD fu candidato anche Calenda (nel nord-est) e fece campagna anche Renzi. Se nazionalmente il PD prese il 22,74%, in Regione prese il 23,08 nell’area metropolitana arrivò al 29,05% e a Milano addirittura a 35,97%, indiscutibile “l’effetto sindaco” come del resto era stato per i suoi predecessori Albertini e Formentini che superarono le 80000 preferenze in provincia di Milano, pur avendo l’obbligo di non oscurare i capilista. E’ vero che alle europee si possono esprimere tre preferenze (di due generi diversi) ma sicuramente il dato milanese fu straordinario se si pensa che su cinque eletti tre erano milanesi. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e terza preferenza. Oltre a Pisapia (il più votato), Maiorino (terzo con 93.175 voti, di cui 61.706 nell’area metropolitana e 39.564 in città) e Toia (quarta con 79.960 voti, di cui 45.858 in area e 20.769 in città). Ora Pisapia sembra non voglia ricandidarsi, Maiorino è appena stato eletto in Regione Lombardia, Patrizia Toia ha fatto già quattro mandati (venti anni!) e difficilmente avrà una deroga alle regole per ricandidarsi. Dunque chi rappresenterà Milano in Europa? Si rischia di passare da tre a zero! |
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Novara | Convegno su disagio giovanile |
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| La sfida al disagio giovanile parte dalle periferie di Novara. Risse, rapine, vandalismi, sono tanti gli adolescenti che si rivolgono alle cure dei professionisti. Sono i molti volti del disagio giovanile. Da Novara parte un appello ad arginarlo, partendo proprio dalle periferie. |
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| | Prove di costruzione del campo largo in alternativa al centro destra. "Unione per Borgomanero" è l'associazione politico culturale presentata ieri che ha come obiettivo quello di riunire chi non si riconosce nell'area del centro destra. |
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| Demos Puglia, Liviano:la maggioranza non c’è più |
| Da una parte DemoS al quale aderisce il consigliere comunale Gianni Liviano, boccia senza mezzi termini l'operato del sindaco Rinaldo Melucci, le parole di Liviano: "Il bilancio è passato con solo sedici voti a favore (compreso quello del sindaco). Siamo quindi di fronte ad un dato evidente: la maggioranza non c’è più. Il tempo ci racconterà poi se è vero che un gruppo di consiglieri riconducibili, per appartenenza diretta o indiretta, all’area di governo nazionale, siano disponibili a sostenere Melucci e i suoi, o se si tratti solo di infelici illazioni giornalistiche. Nella prima ipotesi questa esperienza di consiliatura potrebbe continuare, fino addirittura a strutturarsi in maniera organica, ribaltando completamente nei fatti l’esito delle elezioni di un anno fa, nel secondo caso invece questo consiglio, per quanto ieri abbia approvato il bilancio di previsione, non ha nessuna aspettativa di vita e perpetuarne l’esistenza sarebbe, oltre che un’ostinazione priva di senso, un rischio gravissimo per tutta la comunità..." |
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Lettera aperta a chi sceglie l'impegno |
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