| | | I sezione - Editoriale del Presidente Demos Mario Giro II sezione - Approfondimento del mese III sezione - Rassegna stampa IV sezione - Aggiornamenti dai territori | | | | | | | I. Editoriale Mario Giro - Presidente Demos | | | | | | | Perchè Paolo Ciani, il nostro Segretario, ha votato NO al sesto invio delle armi a Kiev Si tratta di una decisione coraggiosa: segnalare un dissenso esplicito dentro il gruppo parlamentare. Altri hanno preferito assentarsi, non votare o astenersi. La nostra decisione necessita di una spiegazione. In nessun modo noi attenuiamo la responsabilità della Russia di aver scatenato questa terribile guerra, che rimane sua per intero. Né pensiamo che l’Ucraina debba arrendersi o che faccia male a difendersi. Tuttavia riteniamo che non è stato fatto abbastanza dai leader occidentali per arrestare la guerra con i mezzi politici: non si sono esplorati i canali di dialogo, non si è fatta alcuna proposta di negoziato (dire “ritirati e poi parliamo” non è realista, non è negoziato), non si è chiesto aiuto a chi può parlare ai russi autorevolmente (come la Cina ad esempio), non si è sostenuta la mediazione turca e così via. Sembra che, dopo i primi mesi di guerra, dai leader di Usa e Europa sia stata decisa una linea esclusivamente offensiva: punire la Russia, vincere la guerra. Pensiamo che ciò sia impossibile (se non al costo di un conflitto nucleare), e comunque non auspicabile. La Russia ha dalla sua tempo e risorse umane che l’Ucraina non possiede. Inoltre si tratta di una potenza nucleare. Giusto o ingiusto che appaia, ciò pone dei seri limiti alla possibilità di vittoria da parte ucraina, e ci prepara ad una guerra infinita o a un’escalation molto pericolosa. Ogni guerra termina attorno ad un tavolo o con un accordo politico: meglio arrivarci prima che sia troppo tardi. Pensare di vincere questa guerra sembra molto meno realista e più illusorio di ogni via negoziale. La guerra vuole perpetuarsi: questo è il male da evitare. Guardiamo alle guerre degli ultimi 30 anni, constatando che nessuna di esse (giusta o ingiusta) abbia raggiunto gli obiettivi che si era data o risolto alcunché: né quelle in Medio Oriente (Siria, Israele e Palestina, Iraq, Yemen, ecc.), né quelle in Nord Africa (Libia, Algeria, incluse le primavere arabe…), né nei Balcani, né in Africa Sub Sahariana (Congo, Sahel, Corno, regione australe ecc.) né altrove. Si tratta di una costatazione oggettiva che ciascuno può fare. Di conseguenza ci pare di dover fortemente dissentire dall’insistere sulla sola soluzione militare, che rischia di farci avvitare in un ingranaggio perverso e senza fine, in cui a pagare sono soltanto gli ucraini. Rispettiamo le opinioni di chi ritiene di dover contribuire a continuare la guerra ma facciamo notare che si sta rapidamente avvicinando il momento in cui sostenere che “aiutiamo gli ucraini ma la Nato non è in guerra con la Russia” non sarà più possibile. Consigliamo inoltre maggior saggezza e prudenza: l’utilizzo dell’arma nucleare è divenuto tragicamente possibile. La nostra non è una opinione ideologica o di principio ma una posizione del tutto realista: sappiamo che la pace è difficile ma se la guerra si eternizza sarà sempre meno probabile. Pensiamo che la prospettiva non possa essere abituarci ad una guerra perenne con la Russia. Per tali ragioni esprimiamo il nostro dissenso, sperando di favorire l’avvio di oneste trattative. Come disse papa Pio XII: “nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”. Il Presidente Mario Giro | | | | | | | II. Approfondimento del mese | | | | | | | Prende inizio con questa breve nota il viaggio di Demos nel mondo dell’esecuzione penale. Un mondo che il nostro partito certamente non può ignorare, perché popolato, prevalentemente, dagli ultimi degli ultimi, da quanti cioè, hanno commesso dei reati e non hanno la possibilità di poter fruire di una seconda chance, molto spesso perché troppo poveri e privi della possibilità di usufruire del supporto di reti sociali. | | | | | | | | | da La Repubblica Pubblicato: 29 Gennaio 2023 | | | | | | Pubblicato: 30 Gennaio 2023 Pubblicato: 10 Febbraio 2023 | | | | | | Pubblicato da Il Giornale d'Italia il 14 febbraio 2023 | | | | | | IV. Aggiornamenti dai territori | | | | | | | | da Il Sole 24 Ore Pubblicato: 15 febbraio 2023 | | | | | | | Cristiani e cittadini Sabato 21 gennaio, presso la bellissima Sala degli Anziani in Palazzo d'Accursio a Bologna, ACLI e MLAC hanno organizzato un interessante convegno sul tema. Sono intervenuti il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia ed il capogruppo Pd in Consiglio regionale della Lombardia e già presidente dell'Azione Cattolica di Milano Fabio Pizzul, per confrontarsi sul senso della presenza dei cristiani in politica. In un secondo momento invece sono state presentate esperienze di formazione e promozione alla partecipazione sociale e civile. Sono intervenuti Gigi del Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari e Beatrice Capiluppi, dell'equipe nazionale Giovani di Azione Cattolica. A conclusione della giornata, le due testimonianze di chi si è messo in gioco per cercare nuovi modi di partecipare: la consigliera comunale di DEMOS a Budrio Alice Sartori ed il Consigliere comunale di Buccinasco Tommaso Papa. Alice ha parlato della realtà di Demos che ha riunito già nel 2019 un gruppo di amici, che si sono sentiti chiamare all'impegno civile come naturale derivazione dell'impegno ecclesiale, dapprima nella formazione e poi nella candidatura a sostegno del progetto politico che ritenevano giusto per Budrio. Il contributo del cristiano che si affaccia al servizio politico, racconta la consigliera in consonanza con la testimonianza di Tommaso Papa, diventa significativo nel portare uno stile di dialogo nella dialettica tra partiti, spesso abituata soprattutto allo scontro piuttosto che al confronto sulle azioni per il bene del territorio. Durante la mattinata si è parlato molto anche della solitudine del cristiano che sceglie la strada della politica, guardato con sospetto dalla stessa comunità ecclesiale a cui appartiene per aver fatto comunque una "scelta di parte". Si è sottolineata inoltre la necessità del coinvolgimento dei cittadini, di avviare e mantenere vivi processi di partecipazione. La storia di Demos a Budrio può rappresentare un seme per l'Emilia- Romagna, se coltivato e curato, perché propone il modello della "forza del noi", una esperienza collettiva al servizio della comunità civile che finora sta portando risultati. Alice ha parlato dei "piccoli passi possibili" che sta provando ad applicare in questi primi mesi di mandato, per impostare al meglio il lavoro dell'amministrazione. È un percorso sicuramente faticoso e lento, ma che crediamo essere l'unica possibilità per cambiare l'approccio alla cosa pubblica. (Matteo Bucciarelli) Clicca qui per vedere il video dell'incontro. Clicca qui per leggere l'articolo su Il Resto del Carlino | | | | | | | | Elezioni regionale 2023 Purtroppo la nostra coalizione ha perso. Perché la destra ha stravinto e perché troppi non sono andati a votare. E’ innegabile. C’è un evidente tema di democrazia e rappresentanza: il presidente eletto rappresenta circa il 20% della popolazione. Potemmo parlare a lungo delle possibili ragioni, dei tanti errori commessi, ma ora – a caldo - voglio parlare di Demos. Abbiamo raddoppiato la nostra percentuale a Roma rispetto alle comunali (1.9%) e aumentato i numeri assoluti di voti; a livello regionale siamo all’1,2%, e in alcune città dove abbiamo nostri rappresentanti da più tempo (Monterotondo, Cassino, Ceccano, Gaeta) raggiungiamo percentuali tra il 4 e il 7% e siamo il secondo partito della coalizione. Purtroppo, avendo perso, non riusciremo ad eleggere un consigliere regionale, ma tutto considerato possiamo essere fieri del nostro impegno. Per ora voglio ringraziare i tanti che hanno dato fiducia a Demos, candidandosi e votandoci: in un tempo di sfiducia e astensionismo hanno visto nella nostra proposta concreta e con alte idealità, la possibilità di sperare ancora nella politica! Abbiamo una base solida per costruire. Andiamo avanti con #laforzadelnoi. | | | | | | | da Roma Today Pubblicato: 13 Gennaio 2023 | | | | | | Pubblicato da La Repubblica il 14 febbraio 2023 | | | | | | | In Liguria la costanza del lavoro ordinario Anche occuparsi dell’ordinario ha in sé qualcosa di speciale, se non altro per la costanza di farlo e (possibilmente) al meglio. Prosegue infatti il lavoro sul rinnovo del tesseramento, sia per confermare i vecchi iscritti e sia per allargare il consenso soprattutto fuori dalla città metropolitana. Continua anche il lavoro in consiglio comunale di Genova dove il nostro consigliere Stefano Amore ha chiesto la convocazione di due commissioni su “Metodi di rilevazione statistica nel Comune di Genova” e “Strade Scolastiche”. La prima Commissione si è tenuta lo scorso 23 gennaio ed ha trattato l’importante tema di come il Comune di Genova raccoglie i dati statistici sui diversi aspetti della città, a partire da quelli demografici. La richiesta di un approfondimento su tale argomento è nata dall’esigenza di avere una ”fotografia” veritiera della città al fine di poter studiare politiche appropriate, a partire da quelle sociali. Sono alcuni anni infatti che non sono resi accessibili i dati demografici della città. È un fatto politico prima ancora che pratico. A breve invece si terrà la commissione Mobilità sul tema delle “strade scolastiche”. Questa commissione nasce dall’interazione con diversi cittadini ed associazioni al fine di studiare un piano urbano che possa garantire spazi e percorsi adeguati per i bambini ed i ragazzi che si recano a scuola. In particolare sarà approfondita la discussione con riferimento al movimento europeo “ Streets4Kids” - https://italy.cleancitiescampaign.org/streetsforkids/. | | | | | | | | Carceri “La nuova aggressione agli agenti di polizia penitenziaria deve far riflettere sulla situazione di estremo disagio che si vive a Montacuto; i dati più preoccupanti sono, senza dubbio, il sovraffollamento e la carenza di personale che arriva ad una percentuale del 32, 7%, ponendo la casa circondariale al secondo posto in Italia”. Il Garante Giancarlo Giulianelli (già avvocato difensore di Luca Traini) apre così la conferenza stampa di fine anno in cui fa il punto sullo stato degli istituti penitenziari marchigiani. L’attenzione viene riconfermata anche per quanto riguarda le carenze di sanità, edilizia e mancanza di spazi adeguati. “Ci sono strutture – evidenzia Giulianelli – che non hanno più ragione d’essere, come quella di Fermo. Altre che vanno sistemate. Ma il problema da risolvere al più presto è proprio quello della mancanza di personale in tutti i diversi settori”. L’esame delle singole realtà, in base ai dati aggiornati al 30 novembre, vede al primo posto la casa circondariale di Montacuto con 316 detenuti per una capienza di 256. Segue la casa circondariale di Pesaro – Villa Fastiggi con 214 detenuti per una capienza complessiva di 143 unità. Ovviamente il problema del personale di polizia giudiziaria è da risolvere ma, va altrettanto attenzionato il problema della mancanza degli spazi destinati ai detenuti, altrimenti si innesca, come del resto sta già succedendo, un circolo vizioso dove la frustrazione, stress e privazioni (di tutti) sfociano in atti di violenza. Se è vero che il nostro sistema penitenziario prevede la rieducazione e il reinserimento nella società del detenuto, si deve necessariamente porre l’attenzione sull’ammodernamento delle carceri e del sistema penitenziario stesso (problema non solo marchigiano) per due motivi : Primo perché il contesto, inteso come il luogo fisico dove le persone vivono, lavorano e partecipano ad attività quotidiane, è di fondamentale importanza ottenere il risultato voluto. Secondo, il diritto alla salute non è solamente ricevere delle cure anche in carcere ma, anche, avere il diritto di vivere in un ambiente che permetta un sufficiente benessere psico-fisico, necessario anch’esso al raggiungimento dell’obietto rieducativo. La mancanza di quanto detto in precedenza la si vede non solo dall’aggressione agli agenti di polizia ma anche dall’aumento delle patologie psichiatriche e dagli eventi di autolesionismo che si sono registrati tra le persone detenute negli ultimi anni. | | | | | | | | Pace, coesione, cura. Nel contesto politico e sociale complesso e incerto che stiamo vivendo, DemoS – Democrazia Solidale Piemonte ha organizzato sabato 14 gennaio presso Eataly Lingotto a Torino un incontro per interrogarci sul futuro della nostra regione e del nostro Paese a partire dai territori e dalla società civile. Con Paolo Ciani, segretario nazionale di DemoS e deputato, con il sindaco di Torino e della Città metropolitana di Torino Stefano Lo Russo, sono intervenuti amministratori locali, sindaci, associazioni per condividere storie, testimonianze e riflessioni a partire dai temi della pace, della coesione, della cura. Elena Apollonio, segretaria regionale di DemoS e consigliera comunale a Torino, ha coordinato l'incontro. Erica Nava presidentessa di PEM impresa sociale Potenziali Evocati Multimediali, le giovani attrici e i giovani attori di PEM e il regista Gabriele Vacis hanno dato l'avvio e accompagnato la mattina, stimolando una riflessione su nuovi linguaggi e modelli a partire dalla figura mitica di Antigone, dal conflitto tra la legge morale e la legge dello stato, dalla necessità di dare un senso alla propria esistenza. Si è parlato di pace, di coesione, di cura. Il valore e la ricerca della Pace come elemento fondamentale su cui basare ogni processo democratico di partecipazione e di convivenza. Coesione per cercare nuove alleanze tra le generazioni ripartendo dal lavoro, dalla scuola, dall'educazione e dalla formazione, per affrontare la questione migratoria in una seria prospettiva europea di integrazione, per cercare connessioni tra centro e periferia in ambito urbano e nelle aree metropolitane. Cura per rammendare il tessuto sociale, fare comunità, per occuparsi degli ultimi, per occuparsi di tutti. La povertà ci riguarda come la sofferenza dell'ambiente. Improntare le politiche a una radicale centralità della Cura in una prospettiva che tenga insieme l'ecologia umana e quella ambientale, significa ripensare le politiche liberistiche che hanno guidato il secolo scorso e l'attuale. Abbiamo raccolto i contributi di: Elena Apollonio, Segretaria di DemoS Piemonte Sefano Lo Russo, Sindaco di Torino Paolo Ciani, Deputato di DemoS Gabriele Vacis, Regista Erica Nava, Presidente di PEM Impresa sociale Potenziali Evocati Attrici e attori di PEM Impresa sociale Potenziali Evocati Multimediali Michela Favaro, Vice Sindaca di Torino Francesco Casciano, Sindaco di Collegno Paolo Montagna, Sindaco di Moncalieri Gianni La Bella, Storico Tiziana Ciampolini, Consigliera Comunale di Torino Maurizio Bergia, Titolare Casa Famiglia a Cuneo Brimi Festim, Comunità di Sant'Egidio Scuola della pace Colette Meffire Njiasse, Associazione Mosaico Margarita Chavez, Presidente di ASSO I P A Torino Cecilia Guiglia, Fondazione di Comunità Porta Palazzo Gianluca Gaetano, Primario di Ematologia all'Ospedale di Novara | | | | | | | Nella foto, da sinistra a destra: | | | | | | | Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino Elena Apollonio Segretaria regionale di DemoS e Consigliera comunale a Torino Paolo Ciani, segretario nazionale di DemoS e deputato Gabriele Vacis, regista teatrale | | | | | | da Torino Oggi Pubblicato: 13 Gennaio 2023 | | | | | | |