A Torino si discute l’autocertificazione della residenza
Repubblica di oggi 19 marzo 2024 pubblica un articolo di
Stefania Aoi
che commenta con favore la mozione presentata in Consiglio Comunale a Torino che permette l’autocertificazione sulla residenza per chi affitta in nero.
La mozione è stata portata in Sala Rossa
dalla
capogruppo di DemoS Elena Apollonio,
dalla capogruppo del Pd Nadia Conticelli,
e di Sinistra Ecologista Alice Ravinale.
Elena Apollonio, prima firmataria dell’atto, spiega che «Abbiamo raccolto l’appello di 200 associazioni: quello alla residenza è un diritto, non una condizione, a cui sono collegati diritti fondamentali».
Infatti erano quasi 5 mila le persone che a fine 2022 non avevano la residenza e dovevano chiedere l’indirizzo fittizio della Casa Comunale. Quando la mozione sarà approvata, presumibilmente durante la prossima seduta del Consiglio Comunale, le famiglie con contratti d’affitto in nero potranno autocertificare la residenza e quindi accedere ai servizi comunali come gli asili e le scuole materne e all’assistenza sanitaria.
Per Conticelli serve però «rimettere anche mano alla normativa nazionale». Intanto Torino va avanti per la sua strada. «Quella — concludono dalla maggioranza — dei diritti anche per i fragili».
La mozione è stata presentata dopo un confronto con gli assessori, così come sono stati allertati gli uffici competenti.
Elena Apollonio, prima firmataria dell’atto, spiega che «Abbiamo raccolto l’appello di 200 associazioni: quello alla residenza è un diritto, non una condizione, a cui sono collegati diritti fondamentali».
Infatti erano quasi 5 mila le persone che a fine 2022 non avevano la residenza e dovevano chiedere l’indirizzo fittizio della Casa Comunale. Quando la mozione sarà approvata, presumibilmente durante la prossima seduta del Consiglio Comunale, le famiglie con contratti d’affitto in nero potranno autocertificare la residenza e quindi accedere ai servizi comunali come gli asili e le scuole materne e all’assistenza sanitaria.
Per Conticelli serve però «rimettere anche mano alla normativa nazionale». Intanto Torino va avanti per la sua strada. «Quella — concludono dalla maggioranza — dei diritti anche per i fragili».
La mozione è stata presentata dopo un confronto con gli assessori, così come sono stati allertati gli uffici competenti.
Bene, ottima iniziativa democratica.