Servizio del TGR Piemonte sullo jus scholae
TGR Piemonte ha dedicato un servizio alla mozione di
Elena Apollonio
di DemoS – Democrazia Solidale, Vincenzo Camarda e Lorenza Patriarca del PD
per inserire nello Statuto della Città di Torino la cittadinanza civica per
chi completi un ciclo di studi nelle scuole italiane. Riprendiamo qui di
seguito parte del testo che accompagna il servizio.
Un atto dal forte valore simbolico con cui il Comune di Torino riafferma la sua vocazione di città inclusiva, aperta e accogliente per le nuove cittadine e i nuovi cittadini”. Commentano così i consiglieri Elena Apollonio (Alleanza democratici) , Vincenzo Camarda e Lorenza Patriarca del PD, la modifica di articolo dello Statuto della Città di Torino con l’inserimento lo ius scholae. Ovvero la cittadinanza civica ai minori nati all’estero e residenti a Torino, non in possesso della cittadinanza italiana, che abbiano completato in italia una delle due articolazioni del primo ciclo o il secondo ciclo di istruzione. Aspettando una legge nazionale Un atto che non ha alcun valore legale ma che è stato approvato con 31 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto.
“Per richiamare la necessità di una legge nazionale”, spiega ancora Apollonio, “che l’Italia attende da 30 anni. Con l’augurio che questo esempio contagi altre città mettendo in moto una sorte di istanza dal basso che vuole riconoscere dignità e cittadinanza a chi ne ha pieno diritto. Già in passato la Giunta Fassino aveva concesso la simbolica cittadinanza civica a minori stranieri. Ora lo ius scholae ‘onorario’ entra nello statuto della città”.
Un atto dal forte valore simbolico con cui il Comune di Torino riafferma la sua vocazione di città inclusiva, aperta e accogliente per le nuove cittadine e i nuovi cittadini”. Commentano così i consiglieri Elena Apollonio (Alleanza democratici) , Vincenzo Camarda e Lorenza Patriarca del PD, la modifica di articolo dello Statuto della Città di Torino con l’inserimento lo ius scholae. Ovvero la cittadinanza civica ai minori nati all’estero e residenti a Torino, non in possesso della cittadinanza italiana, che abbiano completato in italia una delle due articolazioni del primo ciclo o il secondo ciclo di istruzione. Aspettando una legge nazionale Un atto che non ha alcun valore legale ma che è stato approvato con 31 voti favorevoli, 5 contrari e un astenuto.
“Per richiamare la necessità di una legge nazionale”, spiega ancora Apollonio, “che l’Italia attende da 30 anni. Con l’augurio che questo esempio contagi altre città mettendo in moto una sorte di istanza dal basso che vuole riconoscere dignità e cittadinanza a chi ne ha pieno diritto. Già in passato la Giunta Fassino aveva concesso la simbolica cittadinanza civica a minori stranieri. Ora lo ius scholae ‘onorario’ entra nello statuto della città”.