La conferenza stampa sul reddito universale nei media torinesi
Diversi organi di infromazione tra i quali La Stampa (articolo di Bernardo
Basilici Menni), La Repubblica (articolo di Stefania Aoi), Torino Oggi
(articolo di Francesco Capuano) hanno dato ampio spazio alla conferenza stampa
organizzata da Alice Ravinale di Sinistra Ecologista, Tiziana Ciampolini di
Torino Domani, Elena Apollonio di DemoS e Nadia Conticelli del Partito
Democratico per segnalare i devastanti effetti sul tessuto sociale della città
causati dalla scelta del governo nazionale di cancellare il reddito di
cittadinanza senza l’introduzione di nuovi strumenti di reddito universale.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti torinesi della campagna “Ci vuole un reddito”.
Gli articoli riportano i dati preoccupanti che riguardano la città di Torino presentati dalle relatrici, cioè:
Gli articoli riportano i dati preoccupanti che riguardano la città di Torino presentati dalle relatrici, cioè:
- 15.666 nuclei familiari che percepiscono il reddito pari a circa 27mila persone
- 7% del totale delle famiglie torinesi che percepiscono il reddito, il doppio rispetto a Milano e Bologna, il triplo di Firenze
- aumento della povertà dovuta alla pandemia e alla guerra in Ucraina, con una crescita del 3,6% dei percettori del reddito nel 2021 rispetto al 2022
- aumento di 20mila persone censite come povere in città nel 2022 rispetto al 2019
- prospettiva per il 60% delle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza di perdere tali sussidio in seguito alle norme del Decreto Lavoro pubblicato il 5 maggio in Gazzetta Ufficiale
- 6.111 nuclei familiari che con le nuove norme continuerebbero a usufruire del reddito
- 9.555 nuclei familiari che con le nuove non avrebbero più diritto al reddito
- effetto combinato in negativo con lo stop nazionale al fondo salva sfratti
- pesantissimi effetti sui bilanci degli enti locali, che dovranno gestire le emergenze causate dalle scelte del governo e farsi carico delle spese per limitare gli effetti negativi della massiccia riduzione del reddito di cittadinanza