Il Corriere di Novara sugli sgomberi nelle case popolari
Un articolo del Corriere di Novara del 13 marzo 2023 a firma di Laura Cavalli ci aggiorna sulla situazione degli sgomberi delle case popolari di via Pianca, via Bonola e via Calcaterra, che dovranno essere liberate entro il termine ultimo del 30 luglio per dare il via ai lavori di abbattimento e di manutenzione straordinaria.
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale l’assessore alle Politiche Sociali Luca Piantanida ha risposto a una interrogazione di Piergiacomo Baroni , capogruppo di Insieme per Novara, sulla ricerca di soluzioni abitative per gli inquilini delle case da sgomberare, ivi compresi 16 nuclei famigliari che occupano abusivamente alcuni appartamenti. Al momento le opzioni proposte ad alcune di queste famiglie non sono state accettate.
Baroni non si è detto convinto della risposta e ha così commentato:
«La presa in carico dei servizi sociali è il punto di partenza. Ma il problema qui è di tipo abitativo. Dobbiamo riuscire a trovare un alloggio per queste persone e sappiamo benissimo che il discorso comunità verrà rifiutato, perché le famiglie non si vogliono separare. Il fatto che queste persone siano abusive non significa che dal 30 luglio le possiamo mettere per strada. In quei nuclei io ho contato 26 minori e 3 disabili… Se andiamo avanti in questo modo, senza trovare soluzioni, succederà qualcosa di serio»
Baroni si è anche fatto promotore di una petizione, sottoscritta da tutti i nuclei che a breve dovranno lasciare gli alloggi di Sant’Agabio e indirizzata a sindaco, presidente ATC e prefetto, che richiede “un incontro al fine di sapere quali sono le soluzioni abitative che si intende mettere in campo per garantire una vita dignitosa”.
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale l’assessore alle Politiche Sociali Luca Piantanida ha risposto a una interrogazione di Piergiacomo Baroni , capogruppo di Insieme per Novara, sulla ricerca di soluzioni abitative per gli inquilini delle case da sgomberare, ivi compresi 16 nuclei famigliari che occupano abusivamente alcuni appartamenti. Al momento le opzioni proposte ad alcune di queste famiglie non sono state accettate.
Baroni non si è detto convinto della risposta e ha così commentato:
«La presa in carico dei servizi sociali è il punto di partenza. Ma il problema qui è di tipo abitativo. Dobbiamo riuscire a trovare un alloggio per queste persone e sappiamo benissimo che il discorso comunità verrà rifiutato, perché le famiglie non si vogliono separare. Il fatto che queste persone siano abusive non significa che dal 30 luglio le possiamo mettere per strada. In quei nuclei io ho contato 26 minori e 3 disabili… Se andiamo avanti in questo modo, senza trovare soluzioni, succederà qualcosa di serio»
Baroni si è anche fatto promotore di una petizione, sottoscritta da tutti i nuclei che a breve dovranno lasciare gli alloggi di Sant’Agabio e indirizzata a sindaco, presidente ATC e prefetto, che richiede “un incontro al fine di sapere quali sono le soluzioni abitative che si intende mettere in campo per garantire una vita dignitosa”.