La Stampa sul dibattito a Novara sugli sfratti nelle case popolari
Il quotidiano
La Stampa
nella sua edizione del 24 gennaio 2024 pubblica un resoconto del dibattito avvenuto in Consiglio Comunale a Novara sul futuro delle famiglie che devono lasciare le case popolari di via Caldeara, Bologna e Pianca per i lavori previsti nei prossimi mesi.
Il consigliere di DemoS Piergiacomo Baroni ha contestato il fatto che il tavolo di lavoro deciso dal Consiglio Comunale nel novembre 2022 per trovare una collocazione per le 18 famiglie toccate dallo sgombero non sia stato ancora convocato, anche se si sta avvicinando l’inizio dei lavori previsto tra febbraio e marzo. Baroni ha dichiarato:
«Doveva essere uno strumento veloce per rispondere a una emergenza immediata, se si devono cominciare i lavori di demolizione degli edifici a febbraio o marzo, e la gente è ancora dentro, come si fa ad andare con le ruspe? Occorreva fare qualcosa di più agile, sono passati due mesi e non è stato fatto nulla. Alcune di queste persone le ho accompagnate io stesso ai servizi sociali, ma il problema è che non si capisce cosa si vuole fare. Mi sembra che l’assessorato continui a gestire il problema come se queste persone prima o poi se ne andranno via da sole. Ma non è cosi»
Il consigliere di DemoS Piergiacomo Baroni ha contestato il fatto che il tavolo di lavoro deciso dal Consiglio Comunale nel novembre 2022 per trovare una collocazione per le 18 famiglie toccate dallo sgombero non sia stato ancora convocato, anche se si sta avvicinando l’inizio dei lavori previsto tra febbraio e marzo. Baroni ha dichiarato:
«Doveva essere uno strumento veloce per rispondere a una emergenza immediata, se si devono cominciare i lavori di demolizione degli edifici a febbraio o marzo, e la gente è ancora dentro, come si fa ad andare con le ruspe? Occorreva fare qualcosa di più agile, sono passati due mesi e non è stato fatto nulla. Alcune di queste persone le ho accompagnate io stesso ai servizi sociali, ma il problema è che non si capisce cosa si vuole fare. Mi sembra che l’assessorato continui a gestire il problema come se queste persone prima o poi se ne andranno via da sole. Ma non è cosi»