DemoS – Democrazia Solidale, che insieme ad altre associazioni ha firmato, nei giorni scorsi, la “Lettera aperta contro lo sgombero”, esprime tutto il dolore e l’amarezza per la morte di Mostafà Hait Bella nel dehors di un bar del centro storico.
Proprio nei giorni in cui la società, le organizzazioni di volontariato, la Chiesa, i movimenti politici contestavano con durezza gli assurdi sgomberi dei senza fissa dimora, in cui persone prive quasi di tutto venivano private anche di ciò che è necessario per la pura sopravvivenza come coperte e medicine, la morte evitabile di Mostatà, che non può essere classificata come fatalità o come libera scelta, richiama la responsabilità di tutti, a partire dalle istituzioni, nei confronti degli ultimi.
La necessità di unire le forze per fare di più è il minimo indispensabile per non lasciar morire persone nelle strade, sotto i portici, in tutti i precari e insufficienti rifugi della nostra città. Proteggere la fragilità di chi vive per strada è il segno distintivo di una città che vuole conservare la sua umanità.
Chiediamo alla sindaca Appendino, a tutti i responsabili dell’amministrazione cittadina, al prefetto di intervenire per salvare la vita di chi è in pericolo in questo inverno segnato dal freddo e dalla pandemia. Nessuno deve più morire per inospitalità.
La città dei santi