È stata presentata oggi nella Sala delle Colonne della Città di Torino la proposta di delibera “Piano dell’abitare per lo sviluppo della Città di Torino” che pone una stima dello stato di utilizzo del patrimonio cittadino e la conoscenza degli spazi vuoti in città alla base di un Piano dell’Abitare nel contesto del nuovo Piano Regolatore Generale.

Come DemoS – Democrazia Solidale, la nostra attenzione va alle persone più fragili, in particolare alla popolazione anziana. Oltre a essere co-presentatori della delibera in oggetto, porteremo infatti in discussione in Sala Rossa la proposta di mozione “Cohousing, abitazioni solidali e nuove forme di domiciliarità” con la quale facciamo il punto sulla popolazione anziana della città e non solo. Questi sono alcuni dei dati su cui abbiamo basato le nostre riflessioni:
  • l’Italia è la prima nazione in Europa e la seconda al mondo, dopo il Giappone, per numero di anziani;
  • la popolazione ultra sessantacinquenne ammonta a 14 milioni e 177 mila unità all’1/1/2023 e costituisce il 24,1% della popolazione totale, gli ultra ottantenni
  • rappresentano il 7,7% della popolazione totale;
  • un ultra sessantacinquenne su 4 risiede in una città metropolitana con il picco di Genova con il 28% mentre Napoli ha il record opposto con il 22%.
  • Quasi la metà degli ultra sessantacinquenni, cioè il 45%, risiede nei comuni capoluogo;
  • a Torino i giovani di età compresa tra 0 e 14 anni sono 97.048, l’11,9% della popolazione totale, mentre i residenti con più di 65 anni sono 212.208,
  • poco più di un quarto del totale (26,3%);
  • l’indice di vecchiaia ci dice che ci sono 226,8 anziani ogni 100 giovani.
Appare sempre più necessario un sistema di servizi basato sulla centralità della persona, intesa non come un utente passivo ma come soggetto da valorizzare.

Come DemoS – Democrazia Solidale chiediamo quindi:
  • di valutare la realizzazione di nuove forme di abitazione solidale, di domiciliarità e coabitazione solidale per facilitare la creazione di comunità intergenerazionali in cui si creino ambienti in cui anziani e giovani possano condividere esperienze e supportarsi reciprocamente;
  • di facilitare il riconoscimento e l’introduzione di nuove forme di residenzialità condivisa attraverso l’adeguamento del Piano Regolatore Generale (PRG) e del Regolamento Edilizio (RE), introducendo definizioni e norme specifiche;
  • di incentivare gli interventi edilizi che rispettando criteri di sostenibilità, riqualificazione urbana e innovazione architettonica, introducano elementi di abitare condiviso;
  • di promuovere l’utilizzo di metriche di impatto sociale negli interventi di trasformazione urbana, permettendo che gli impatti sociali generati sul territorio siano valutati contestualmente ai valori economici e ai criteri tecnici.

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