Elena Apollonio, segretaria regionale e consigliera comunale a Torino, e DemoS – Democrazia Solidale del Piemonte, ti invitano a un dibattito sul Contrasto alla violenza economica contro le donne che si terrà

il 26 novembre dalle 15.30 alle 17.30

presso

la Sala delle Colonne del Municipio di Torino

L’incontro, cui parteciperanno esponenti politici e esperti molto qualificati, avrà uno scopo sia informativo e sia propositivo, visto che si discuterà su come affrontare questo problema.

Si tratta di un tema di grande rilevanza politica e sociale e, anche se non noto a molti, che riguarda molte donne nella nostra società.

La violenza economica consiste:
– nell’estromettere la donna dalla possibilità di controllare e gestire le entrate familiari in modo da creare dipendenza economica,
– nell’imporre impegni finanziari,
– nell’impedire che la donna possa avere denaro proprio del quale disporre autonomamente
– nell’usare impropriamente risorse familiari senza o contro il volere della donna
– nell’ostacolare o impedire il lavoro della partner

I dati dimostrano che questa condizione di vulnerabilità femminile è molto diffusa in Italia:
– oltre il 31% delle donne dipende economicamente dal partner o da un altro familiare
– il 58% delle donne ha un conto corrente intestato personalmente, quasi il 13% ne ha solo uno cointestato con il partner, l’11,6% con un altro familiare, mentre il 4,8% non ne ha neanche uno
– il 22% delle donne gestisce le risorse di famiglia, il 31% non se ne occupa e, in generale, la loro competenza economica è nettamente inferiore a quella degli uomini
– il 49% delle donne intervistate nel corso di una indagine dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le divorziate e le separate.
– il 28% delle donne separate o divorziate affermano di aver subito le decisioni finanziarie prese dal partner
– a una donna su dieci il marito o il compagno ha vietato di lavorare.

Per affrontare questo problema, il 17 dicembre 2020, l’articolo 3, comma 1, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha introdotto il “Reddito di Libertà”, destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai Servizi Sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia. La misura consiste in un contributo economico massimo di 400 euro mensili pro capite, concesso al massimo per 12 mesi. Si tratta di un contributo chiaramente insufficiente, consumato dall’inflazione e che è stato assegnato a circa il 40% delle donne che ne avevano diritto.

La Città di Torino assieme a realtà del volontariato e del terzo settore porta avanti diverse azioni per affrontare questo problema:
– il Documento Unico di Programmazione 2024-2026 prevede di operare in ogni ambito dei servizi comunali per il raggiungimento della parità di genere e per il contrasto di ogni discriminazione
– l’Amministrazione Comunale lavora in stretta collaborazione con gli oltre 50 enti aderenti al Coordinamento contro la violenza alle donne e ha approvato il nuovo Protocollo d’Intesa del “Coordinamento Contro la Violenza alle Donne”
– il Servizio di prevenzione e contrasto alla violenza di genere sulle donne e Pari Opportunità della Città di Torino, svolge incontri di formazione sulla violenza di genere a tutti i dipendenti neo assunti e realizza attività di formazione sulla violenza economica all’interno delle scuole;
– nel 2023 la Città ha dedicato a questo tema il seminario: “La violenza non è solo fisica – L’indipendenza economica delle donne per l’autonomia e la libertà ”, che ha permesso di approfondire iniziative di prevenzione e contrasto
– a Torino vi sono 4 Centri Antiviolenza che hanno nel loro mandato di informare le donne sulla violenza economica e il personale viene formato ad affrontare questi argomenti.
– la Commissione Diritti e Pari Opportunità della Città di Torino ha realizzato una serie di audizioni dedicati alla violenza economica che hanno informato dettagliatamente su questo tema
– la Global Thinking Foundation e il Museo del Risparmio lavorano a Torino sul tema della violenza economica, svolgendo attività educative e di coinvolgimento della cittadinanza:
– la Fondazione Anti-usura – La Scialuppa CRT Onlus supporta le persone vittime di usure e rinegozia il debito per le donne maltrattate che si ritrovano in una situazione debitoria insostenibile a causa del coniuge o del compagno
– lo sportello sovra-indebitamento della Città Metropolitana di Torino aiuta a rinegoziare il debito chi sia vittima di usura.

Con un click qui potete scaricare la mozione sulla violenza economica presentata in Consiglio Comunale a Torino da Elena Apollonio, Tiziana Ciampolini, Claudio Cerrato, Emanuele Busconi.

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