Anziani e fragilità: confronto Garante-prefetto di Alessandria
Confronto tra
la Garante degli Anziani del Comune di Alessandria
Paola Ferrari
e
il Prefetto Alessandra Vinciguerra.
Oggetto: il ruolo degli enti locali e delle istituzioni nel monitorare e gestire le fragilità della popolazione anziana.
È emerso che talvolta le volte le persone fragili non vogliono farsi aiutare, per molte ragioni, ma permane il compito delle istituzioni farsi proponenti nei loro confronti. Anche attraverso i servizi sociali che unitamente alla comunità offrono riferimenti utili alle persone sole.
Il Garante: “C’è un sommesso enorme” “Da parte del prefetto, persona squisita per umanità, ho trovato condivisione di posizioni e la piena disponibilità – sottolinea Ferrari -. Al di là dei progetti specifici, talvolta non è semplice intercettare i malesseri: spesso gli anziani da soli tentano di mascherare la propria condizione di necessità. C’è un sommerso enorme su cui dobbiamo intervenire. Anziani lasciati da soli che purtroppo non osano chiedere aiuto, ma è importante che i casi di persone in difficoltà vengano segnalati”.
“Sarà importante – aggiunge – trovare tutti insieme un modo per individuare le persone anziane che vivono da sole e considerare le loro condizioni adottando il maggior tatto possibile. Un primo passo potrebbe essere quello di attivare la solidarietà di vicinanza. Considerando che nei condomini il nostro prossimo è innanzitutto il dirimpettaio e il sapere come sta o se ha bisogno di qualcosa non devono essere percepiti come invasioni della sfera della riservatezza. Ma cortesie utili a prevenire la negatività della solitudine”.
Il Garante: “C’è un sommesso enorme” “Da parte del prefetto, persona squisita per umanità, ho trovato condivisione di posizioni e la piena disponibilità – sottolinea Ferrari -. Al di là dei progetti specifici, talvolta non è semplice intercettare i malesseri: spesso gli anziani da soli tentano di mascherare la propria condizione di necessità. C’è un sommerso enorme su cui dobbiamo intervenire. Anziani lasciati da soli che purtroppo non osano chiedere aiuto, ma è importante che i casi di persone in difficoltà vengano segnalati”.
“Sarà importante – aggiunge – trovare tutti insieme un modo per individuare le persone anziane che vivono da sole e considerare le loro condizioni adottando il maggior tatto possibile. Un primo passo potrebbe essere quello di attivare la solidarietà di vicinanza. Considerando che nei condomini il nostro prossimo è innanzitutto il dirimpettaio e il sapere come sta o se ha bisogno di qualcosa non devono essere percepiti come invasioni della sfera della riservatezza. Ma cortesie utili a prevenire la negatività della solitudine”.