Lettera di Grazia Baroni a Elly Schlein
Un’occasione da non perdere
Dopo il vertice Italia-Africa col progetto Mattei, proposto da Meloni, l’opposizione non ha trovato di meglio che cercare di smontarlo, quando invece potrebbe essere una proposta che valorizza la situazione geografica dell’Italia e anche la sua storia. Ora, per fortuna, la segretaria del PD, Schlein, è stata capace di costruire una collaborazione con il Governo per tentare di risolvere il conflitto a Gaza con una mozione per il cessate il fuoco che è stata approvata dal parlamento.
E’ un passo, questo, che dimostra di aver capito che continuare soltanto a contrapporsi alla destra in una critica che ormai viene recepita come scontata, non fa altro che rafforzare le destre.
Invece di limitarsi a fare opposizione criticando, si dovrebbe rilanciare una proposta di progetto alternativo tale da coinvolgere tutta l’Europa, che ribolle per difendere la democrazia, la cultura e il welfare; come reclamano le proteste di questi giorni da parte dei lavoratori dell’agricoltura, dell’industria e dei trasporti.
Vorrei dunque rivolgermi direttamente a lei, signora Elly Schlein, perché rappresenta la scelta della cittadinanza, che ha scommesso sulla sua determinazione ad esprimere una propria visione originale di progetto di governo, sempre nell’ambito progressista, ma svincolato da equilibri tra le correnti e spartizioni del potere del partito.
Questa sua condizione le dà la possibilità di fare progetti liberi da vincoli, di fare un’analisi storica della situazione attuale, onesta e libera da condizionamenti ideologici, cioè di affrontare la realtà senza occhiali deformanti. Poniamoci la domanda: perché la logica di destra oggi tende ad aumentare trovando maggiori consensi nel mondo, quando la storia l’ha già giudicata e superata e ha dimostrato che il benessere si crea e si sviluppa nelle realtà libere e progressiste? Perché il progetto capitalista, oggi dominante, che strutturalmente propone la ricchezza per pochi e la povertà di molti, è omogeneo alla cultura della destra. Una cultura basata sulla logica del controllo, che crea previlegi e discriminazioni che giustificano l’uso della forza sia nelle guerre che nei molteplici conflitti sociali.
Quindi la democrazia in Europa è il primo elemento da rinnovare e rinforzare, visti anche gli attacchi sia da parte della Federazione Russa, sia dagli USA, sia, non ultimo, dalla guerra in Medioriente, dove alla violenza di Hamas si è risposto con altrettanta violenza. In Italia, per esempio sarebbe importante cambiare la legge elettorale, permettendo agli elettori di scegliere i propri rappresentanti.
La libertà e la parità tra i soggetti sono le qualità che caratterizzano la democrazia. I pilastri che ne permettono la realizzazione sono la scuola, che fornisce la conoscenza e quindi gli strumenti per scegliere, la sanità pubblica, che garantisce di mantenere la qualità della vita anche se si è fragili o non in salute, la ricerca che è l’elemento che mette in comunicazione scuola e sanità, e poi il lavoro. Queste alla fine sono le cose prioritarie nelle quali si dovrebbe investire.
Il secondo elemento è il lavoro agricolo che oggi manifesta la sua crisi e necessita della realizzazione del progetto politico europeo, perché l’Europa è ancora da completare. Un’economia che vede i governi in competizione tra loro non può funzionare. La soluzione alla crisi agricola implica che le forze sociali abbiano un grado di autonomia tale da consentire relazioni di libero scambio e di reciproca convenienza e dovrebbe essere uno dei punti fondamentali del programma progressista, proponendo un progetto di sviluppo finalizzato a migliorare la qualità della vita, la salvaguardia dell’ambiente e non l’aumento del profitto. L’agricoltura e la ricerca ad essa connessa devono essere finalizzate a qualificare il lavoro contadino, a proteggere il territorio e a produrre in modo sano. Il territorio è la fonte della vita, non una fragilità, nè un rischio, o una risorsa da sfruttare, va mantenuta nella sua integrità perché da essa dipendono la nostra salute e la nostra vita. Le richieste degli agricoltori sono una parte della soluzione, se non tutta. Sarebbe opportuno raccoglierle, signora Schlein, in maniera progettuale. Scienza e tecnica sono importanti ma non è compito loro dettare legge, devono invece mettersi al servizio dei lavoratori della terra per definire un piano pluriennale e, come minimo, continentale che deve coinvolgere direttamente i contadini per attingere alla loro esperienza millenaria.
In terzo luogo, ancora inerente al mondo del lavoro, c’è la crisi dell’industria che è direttamente collegata al liberismo che ha determinato il riscaldamento globale e il sempre più accentuato squilibrio sociale. Se per democrazia si intende garantire l’accessibilità agli strumenti che permettono a tutti di realizzare ciò che desiderano per la propria vita, è necessario un progetto di industrializzazione che renda efficiente l’innovazione tecnologica a partire dalle risorse tradizionali – meccanica, moda, cibo etc. – rispettando la diversificazione per qualificare il territorio e la sua storia. Bisogna riconoscere il valore al lavoro, invece che squalificarlo in nome del profitto, perché è espressione del senso che si dà alla propria vita per partecipare alla convivenza civile.
La politica è ricerca del bene comune, cosa che i partiti sembrano aver dimenticato, scambiando il mezzo con il fine. La presenza di una candidata che parli di politica anziché di potere sarebbe uno spiraglio di speranza e sarebbe un’occasione per la rinascita dell’Italia e dell’Europa.
Signora Schlein, la cittadinanza responsabile e consapevole, ha parlato chiaro con gli strumenti che possedeva: prima con l’assenteismo alle votazioni, non sentendosi rappresentata da nessuno schieramento, poi, nella seconda occasione alle primarie del partito democratico, scegliendo una persona non indicata dalla dirigenza di un partito. Gli elettori hanno scommesso sulla sua onestà intellettuale e sulla sua capacità di usare l’intelligenza in maniera originale e creativa. Per non deludere chi ha fatto questa scelta spero che colga questa occasione. Le opportunità ci sono.
Cordiali saluti,
Grazia Baroni
E’ un passo, questo, che dimostra di aver capito che continuare soltanto a contrapporsi alla destra in una critica che ormai viene recepita come scontata, non fa altro che rafforzare le destre.
Invece di limitarsi a fare opposizione criticando, si dovrebbe rilanciare una proposta di progetto alternativo tale da coinvolgere tutta l’Europa, che ribolle per difendere la democrazia, la cultura e il welfare; come reclamano le proteste di questi giorni da parte dei lavoratori dell’agricoltura, dell’industria e dei trasporti.
Vorrei dunque rivolgermi direttamente a lei, signora Elly Schlein, perché rappresenta la scelta della cittadinanza, che ha scommesso sulla sua determinazione ad esprimere una propria visione originale di progetto di governo, sempre nell’ambito progressista, ma svincolato da equilibri tra le correnti e spartizioni del potere del partito.
Questa sua condizione le dà la possibilità di fare progetti liberi da vincoli, di fare un’analisi storica della situazione attuale, onesta e libera da condizionamenti ideologici, cioè di affrontare la realtà senza occhiali deformanti. Poniamoci la domanda: perché la logica di destra oggi tende ad aumentare trovando maggiori consensi nel mondo, quando la storia l’ha già giudicata e superata e ha dimostrato che il benessere si crea e si sviluppa nelle realtà libere e progressiste? Perché il progetto capitalista, oggi dominante, che strutturalmente propone la ricchezza per pochi e la povertà di molti, è omogeneo alla cultura della destra. Una cultura basata sulla logica del controllo, che crea previlegi e discriminazioni che giustificano l’uso della forza sia nelle guerre che nei molteplici conflitti sociali.
Quindi la democrazia in Europa è il primo elemento da rinnovare e rinforzare, visti anche gli attacchi sia da parte della Federazione Russa, sia dagli USA, sia, non ultimo, dalla guerra in Medioriente, dove alla violenza di Hamas si è risposto con altrettanta violenza. In Italia, per esempio sarebbe importante cambiare la legge elettorale, permettendo agli elettori di scegliere i propri rappresentanti.
La libertà e la parità tra i soggetti sono le qualità che caratterizzano la democrazia. I pilastri che ne permettono la realizzazione sono la scuola, che fornisce la conoscenza e quindi gli strumenti per scegliere, la sanità pubblica, che garantisce di mantenere la qualità della vita anche se si è fragili o non in salute, la ricerca che è l’elemento che mette in comunicazione scuola e sanità, e poi il lavoro. Queste alla fine sono le cose prioritarie nelle quali si dovrebbe investire.
Il secondo elemento è il lavoro agricolo che oggi manifesta la sua crisi e necessita della realizzazione del progetto politico europeo, perché l’Europa è ancora da completare. Un’economia che vede i governi in competizione tra loro non può funzionare. La soluzione alla crisi agricola implica che le forze sociali abbiano un grado di autonomia tale da consentire relazioni di libero scambio e di reciproca convenienza e dovrebbe essere uno dei punti fondamentali del programma progressista, proponendo un progetto di sviluppo finalizzato a migliorare la qualità della vita, la salvaguardia dell’ambiente e non l’aumento del profitto. L’agricoltura e la ricerca ad essa connessa devono essere finalizzate a qualificare il lavoro contadino, a proteggere il territorio e a produrre in modo sano. Il territorio è la fonte della vita, non una fragilità, nè un rischio, o una risorsa da sfruttare, va mantenuta nella sua integrità perché da essa dipendono la nostra salute e la nostra vita. Le richieste degli agricoltori sono una parte della soluzione, se non tutta. Sarebbe opportuno raccoglierle, signora Schlein, in maniera progettuale. Scienza e tecnica sono importanti ma non è compito loro dettare legge, devono invece mettersi al servizio dei lavoratori della terra per definire un piano pluriennale e, come minimo, continentale che deve coinvolgere direttamente i contadini per attingere alla loro esperienza millenaria.
In terzo luogo, ancora inerente al mondo del lavoro, c’è la crisi dell’industria che è direttamente collegata al liberismo che ha determinato il riscaldamento globale e il sempre più accentuato squilibrio sociale. Se per democrazia si intende garantire l’accessibilità agli strumenti che permettono a tutti di realizzare ciò che desiderano per la propria vita, è necessario un progetto di industrializzazione che renda efficiente l’innovazione tecnologica a partire dalle risorse tradizionali – meccanica, moda, cibo etc. – rispettando la diversificazione per qualificare il territorio e la sua storia. Bisogna riconoscere il valore al lavoro, invece che squalificarlo in nome del profitto, perché è espressione del senso che si dà alla propria vita per partecipare alla convivenza civile.
La politica è ricerca del bene comune, cosa che i partiti sembrano aver dimenticato, scambiando il mezzo con il fine. La presenza di una candidata che parli di politica anziché di potere sarebbe uno spiraglio di speranza e sarebbe un’occasione per la rinascita dell’Italia e dell’Europa.
Signora Schlein, la cittadinanza responsabile e consapevole, ha parlato chiaro con gli strumenti che possedeva: prima con l’assenteismo alle votazioni, non sentendosi rappresentata da nessuno schieramento, poi, nella seconda occasione alle primarie del partito democratico, scegliendo una persona non indicata dalla dirigenza di un partito. Gli elettori hanno scommesso sulla sua onestà intellettuale e sulla sua capacità di usare l’intelligenza in maniera originale e creativa. Per non deludere chi ha fatto questa scelta spero che colga questa occasione. Le opportunità ci sono.
Cordiali saluti,
Grazia Baroni
Parliamo di clima ed energia che non sono temi secondari oggigiorno e che apparentemente non sembrano essere di interesse primario.,ma lo sono e forse investire in tecnologie e architetture utili a ricreare il benessere per tanti e non per pochi nel mondo è una sfida sfidante di questa classe politica.