La raccolta firme per l’apertura degli uffici comunali sulla stampa del novarese
Il Giornale di Novara, Novara Oggi e Il Corriere di Novara hanno dato ampio risalto in articoli pubblicati in questa settimana alla raccolta firme di DemoS Novara per richiedere la possibilità di accedere ad alcuni uffici comunali a partire dall’anagrafe senza aver richiesto prima una prenotazione online o telefonica.
In proposito viene riportato il punto di vista di Piergiacomo Baroni , che è tra i promotori dell’iniziativa. “L’emergenza COVID è cambiata, molto ridotto l’impatto in città, ma molti uffici sono ancora difficilmente accessibili. Partiamo dagli sportelli dell’anagrafe. Va bene l’accesso on line, ma è necessario prevedere anche un accesso libero e diretto. E’ assurdo che si arrivi all’ufficio per consegnare documenti o chiedere un appuntamento e viene detto di mandare una PEC o di telefonare per prendere un appuntamento. Persone anziane, disabili, stranieri hanno spesso difficoltà sia a telefonare sia a inviare mail e difficilmente dispongono di una PEC.
Altri uffici (Asl, Inail) hanno riaperto al pubblico con accesso libero, altri purtroppo sono ancora chiusi a chi non prende appuntamento on line (Inps, Agenzia delle entrate). I servizi comunali sono i più vicini al cittadino e devono essere accessibili.
Spesso si creano code fuori dal Municipio, anche perché non è possibile nemmeno attendere all’interno. E questo è un ulteriore disagio, soprattutto per gli anziani». C’è poi il problema degli uffici dei Servizi sociali in corso Cavallotti. A questi uffici si rivolgono persone che hanno situazioni di disagio e di bisogno. Anziani e disabili che hanno bisogno di assistenza, famiglie in situazioni di emergenza abitativa, minori non accompagnati, persone senza fissa dimora. Ma per tutti il primo colloquio avviene per telefono ed è evidente la difficoltà per chi ha bisogno di spiegare al telefono i propri problemi».
Martedì mattina in piazza Matteotti, a pochi passi dal Municipio, 200 cittadini hanno firmato la petizione. La raccolta firme è proseguita sabato 9 marzo dalle 9 alle 13, sempre nei pressi del Municipio.
In proposito viene riportato il punto di vista di Piergiacomo Baroni , che è tra i promotori dell’iniziativa. “L’emergenza COVID è cambiata, molto ridotto l’impatto in città, ma molti uffici sono ancora difficilmente accessibili. Partiamo dagli sportelli dell’anagrafe. Va bene l’accesso on line, ma è necessario prevedere anche un accesso libero e diretto. E’ assurdo che si arrivi all’ufficio per consegnare documenti o chiedere un appuntamento e viene detto di mandare una PEC o di telefonare per prendere un appuntamento. Persone anziane, disabili, stranieri hanno spesso difficoltà sia a telefonare sia a inviare mail e difficilmente dispongono di una PEC.
Altri uffici (Asl, Inail) hanno riaperto al pubblico con accesso libero, altri purtroppo sono ancora chiusi a chi non prende appuntamento on line (Inps, Agenzia delle entrate). I servizi comunali sono i più vicini al cittadino e devono essere accessibili.
Spesso si creano code fuori dal Municipio, anche perché non è possibile nemmeno attendere all’interno. E questo è un ulteriore disagio, soprattutto per gli anziani». C’è poi il problema degli uffici dei Servizi sociali in corso Cavallotti. A questi uffici si rivolgono persone che hanno situazioni di disagio e di bisogno. Anziani e disabili che hanno bisogno di assistenza, famiglie in situazioni di emergenza abitativa, minori non accompagnati, persone senza fissa dimora. Ma per tutti il primo colloquio avviene per telefono ed è evidente la difficoltà per chi ha bisogno di spiegare al telefono i propri problemi».
Martedì mattina in piazza Matteotti, a pochi passi dal Municipio, 200 cittadini hanno firmato la petizione. La raccolta firme è proseguita sabato 9 marzo dalle 9 alle 13, sempre nei pressi del Municipio.