La qualità pedagogica del modello scolastico si svilupperà sostenendo e adeguandosi nelle forme e nei linguaggi, alla crescita del singolo, dall’infanzia all’adolescenza, alla gioventù, alla maturità, sapendo che l’essere umano è una realtà complessa che cresce in tutta la sua realtà e non in maniera lineare e meccanicistica.
Questa concezione della natura complessa degli allievi è molto importante renderla esplicita a partire dagli insegnanti, come condizione alla base dell’organizzazione dell’intera struttura scolastica, specifico servizio per l’educazione della persona e del cittadino. L’Istituzione scolastica la cui specificità è pedagogica ha come finalità quella di far esprimere e sviluppare l’originale punto di vista culturale, esistenziale e creativo, che ogni persona incarna come potenzialità, fin dalla nascita.
Questo significa tenere presente che la natura umana si caratterizza per essere contemporaneamente una realtà comune a tutti gli individui che però sono per definizione di specie unici e irripetibili, perciò è necessario rispettarne sia la dimensione comune che quella individuale nella strutturazione dell’offerta del servizio. La suddivisione per classi di età corrisponde a questa condizione, comunque deve seguire la reale complessità della realtà in cui si vive, perciò non deve essere rigida, ma mantenersi come un elemento necessario di confronto e di relazione.
Vuol dire che la forma complessiva della struttura che accoglie i ragazzi dall’infanzia alla maturità, non può essere lineare ma a spirale evolutiva che via via comprenderà gli strumenti di apprendimento, che l’essere umano mette in atto dalla nascita in avanti che conserveranno quindi la loro realtà complessa e mai meccanicistica e deterministica.
Perciò la didattica deve tener conto che i bambini all’inizio della loro crescita imparano gradualmente prima per tentativi, poi anche per emulazione, poi aiutandosi con la memoria e la ripetizione. Poi via via con metodi di logica, di metafora, di immagini e poi per concetti sempre più complessi e profondi, dove non è più sufficiente un unico linguaggio, un unico metodo per descrivere e far capire la complessità della conoscenza. L’apprendimento è sempre complessivo, attraverso tutto il corpo, quindi attraverso i cinque sensi.
Perciò la struttura deve sostenere e adeguarsi a questa realtà, che nel tempo si potrà velocizzare ma non farà mai salti; il processo dovrà essere svolto sempre per intero per consentire la consapevolezza di se’ e quindi l’esercizio della creatività personale in maniera consapevole e finalizzata.
Per questo è necessario che il docente abbia chiara qual è la sua personale originalità, attraverso cui conosce e gusta la propria disciplina e abbia chiaro quali sono gli elementi essenziali della propria disciplina, comunemente riconosciuti come necessari, per lo sviluppo della persona e per la costruzione della civiltà umana.
In questo modo il discente può riconoscersi appartenente alla storia umana e saprà acquisire gli strumenti per collocarsi nella propria attualità, perché saprà leggere il contesto in cui vive e potrà qualificare la prospettiva in cui vorrà e potrà vivere e condividere la propria esistenza nel modo in cui crede più piacevole e appagante per se stesso.