Distinguere gli strumenti didattici per l’apprendimento, dalle qualità pedagogiche della disciplina, serve a armonizzare la trasmissione della conoscenza, alla realtà del discente.
Le prime discipline sono la lingua, perché ti permette di conoscerti e quindi di rivelarti per metterti in comunicazione con gli altri. La parola in maniera intersoggettiva, poi la scrittura per metterti in comunicazione con tutti, la lettura per conoscere, per sviluppare la fantasia e l’immaginario perché ti mette in relazione con tutto ciò che non tocchi e non vedi, ti fa sperimentare la qualità trascendentale dell’essere umano, e valorizza la storia.
Poi l’essere umano come misura di tutte le cose, quindi la matematica, il numero come simbolo prima di quantità e poi di qualità. La matematica come ordine in cui riconoscere le cose e metterle al loro posto a seconda del loro scopo e funzione, quindi la geometria, che è la disciplina che ti dà la consapevolezza di come l’uomo conosce il mondo dando e creando forme che poi nomina dando loro senso, in questo modo le può usare per qualsiasi scopo. Con la geometria si definisce il concetto di spazio.
La storia perché spiega come l’uomo ha conquistato la libertà sia personale che comune; quindi la storia come processo evolutivo della sperimentazione delle qualità umane, fino a definire il concetto di persona e di comunità nel tempo.
Le scienze: la chimica, la fisica, la biologia che permettono di conoscere e scoprire la profondità sia degli esseri viventi che della fisicità di tutta la realtà di cui siamo partecipi.
Educazione fisica Musica e Arte ti fanno sperimentare la complessità dell’essere umano e il valore della fisicità e le varie forme di comunicazione che la parola non soddisfa del tutto.
Poi le altre lingue che descrivono altre civiltà con cui entrare in relazione.
Man mano questo procedere si complessifica sempre di più e si approfondisce, per cui ci si avvicina sempre più al momento attuale di complessità fino ad arrivare al momento presente, quando la singola persona, se vuole, può trasformare la propria potenzialità creativa in un progetto con cui partecipare alla costruzione della nuova storia.
Con le limitazioni forzate dovute alla pandemia, la didattica a distanza ha dimostrato tutti i suoi limiti, ma gli strumenti che ha messo in gioco hanno mostrato la potenzialità della tecnologia, che però va rimodulata adattandola alla nuova pedagogia e alla nuova forma educativa. La chiusura forzata ha messo in evidenza l’insufficienza degli attuali luoghi della formazione; gli strumenti tecnologici possono essere utili alla creazione di nuovi tempi e nuovi spazi.
Gli spazi come biblioteche, musei, parchi devono entrare a far parte della formazione del cittadino: la scuola deve cambiare forma, in una rete con percorsi di andata e ritorno tra scuola e territorio utilizzando tutti quegli spazi e quelle occasioni che formano cultura e esprimono la creatività della persona. I giovani hanno bisogno non solo di conoscere, ma anche di sperimentare, al di fuori dell’ambito restrittivo del rapporto scuola/lavoro, perché la finalità della scuola è di rendere la persona consapevole di chi è e cosa vuole; se poi permette di conoscere il territorio e le possibilità che offre, il giovane saprà approfittarne per concretizzare la sua creatività, in un apporto di mutuo scambio tra individuo e società. E’ un sistema nuovo, da inventare, e per renderlo possibile è necessario formare a questa nuova visione – questo nuovo modo di concepire la relazione dell’uomo con gli altri e con la storia – l’intero corpo insegnanti.
La formazione del corpo insegnanti è assolutamente prioritaria: per effettuare il cambiamento di finalità della scuola è indispensabile che i docenti capiscano il progetto, che lo possano condividere e anche migliorare, partecipando con la loro professionalità alla realizzazione di questo rinnovamento. A questo proposito si propone il corso “Dare speranza al futuro” di Angela Volpini 1 che è stato pensato per creare una nuova visione dell’Uomo, della Comunità e del Mondo.
Questo corso fornisce un nuovo linguaggio antropologico, adatto alle nuove sfide che il terzo millennio sottopone alla nostra civiltà. E’ adatto a essere un corso professionale per insegnanti e formatori rendendoli capaci di rilanciare e rivalutare una scuola che raccolga l’esperienza formativa e pedagogica di 25 secoli, finalizzata a educare i giovani alla conoscenza della storia che li precede, alla conoscenza di se’ e all’esercizio di esprimere la propria capacità critica e propositiva in piena autonomia.
Un esempio di come può essere utilizzato il corso “Dare speranza al futuro” per le diverse discipline è il corso ”Una lezione di Arte: linguaggio della creatività della storia” di Grazia Baroni 2 Questo corso è stato pensato per offrire ai docenti la consapevolezza del fatto che gli allievi necessitano non solo di tutti gli strumenti della tradizione, ma anche della specificità originale dei docenti, perché deve fornire ai ragazzi la consapevolezza della loro natura creativa e il metodo più efficace è dare l’esempio. Ripetere modelli non porta allo sviluppo. Annoia.
Sarebbe utile frequentare il corso per i concetti fondamentali che porta, soprattutto perché aiuta gli insegnanti a definire la specificità pedagogica e cognitiva della loro disciplina: cioè li aiuta a esplicitare a cosa serva e in che modo faccia crescere la consapevolezza del valore della persona e della società.
Il corso di storia dell’arte è proposto ad esempio di come si possa offrire la tradizione e la storia come visione originale.
Grazia Baroni
1. Corso di base “Dare speranza al futuro” di Angela Volpini.⇑
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2. Corso di storia dell’arte “Una lezione di arte: linguaggio della creatività della storia”.⇑
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