Ancora anziani contagiati nelle RSA, insieme al personale, ancora morti di COVID nelle strutture residenziali piemontesi. E questo nonostante l’isolamento e l’assenza di contatti con i parenti ai quali sono stati condannati gli “ospiti”, che provoca, in molti casi, gravi danni alla salute. Ancora tanti gli anziani che non possono accedere alle cure domiciliari.
La lezione della prima ondata di COVID (l’85% dei decessi ha interessato gli ultrasettantenni) non ha intaccato il sistema assistenziale basato e sbilanciato sulle RSA. Eppure è evidente che tale modello non è più in grado di difendere e proteggere gli anziani.
DemoS già a settembre aveva chiesto di invertire la tendenza (vedi Comunicato stampa del 26/9/2020 “Io resto a casa” ) ed ora ribadisce per questo l’urgenza, da parte dello stato, delle regioni e dei comuni, di cominciare concretamente a spostare le risorse dall’assistenza residenziale al domicilio e al territorio.
Queste le proposte per avviare un percorso di deistituzionalizzazione e di potenziamento dell’assistenza domiciliare.
- Incoraggiare le famiglia a riportare a casa (propria o loro) i propri anziani con contributi pari alla quota sanitaria normalmente versata alle RSA (circa 1.500,00 euro mensili) così da poter garantire servizi domiciliari (badanti, assistenza domiciliare)
- Una presa in carico urgente da parte dei servizi socio-sanitari degli anziani fragili e rischio di ricovero.
- Potenziare i servizi socio sanitari territoriali (assistenza domiciliare, ADI, ospedalizzazione a domicilio) per evitare che altri anziani siano costretti a finire in istituto
- Stimolare le RSA a riconvertire i propri servizi e le proprie risorse (strutture e personale) verso il territorio (assistenza domiciliare, anche infermieristica, piccole case famiglia, ospedalizzazione a domicilio).
Non bisogna rassegnarsi ad un’altra strage silenziosa dei nostri vecchi che tanto hanno dato e ancora possono dare alla nostra società, né a vederli deperire e disperarsi nella solitudine e nell’isolamento dell’ultima istituzione totale ancora legale (oltre al carcere).
Ascoltiamo il grido di tanti anziani “Io resto a casa, io torno a casa!”.