Per la fase 2 in Piemonte ci vorrebbero più idee, visto che i soldi sono pochi. Per DemoS-Democrazia Solidale il “Riparti Piemonte” sta sempre più assumendo i contorni di una campagna promozionale per la Giunta Cirio a base di spot propagandistici nelle varie conferenze-stampa, invece di costituire motivo di doveroso e serio confronto nella sede istituzionale del Consiglio regionale.
E, nel merito, la coordinatrice regionale di DemoS, Elena Apollonio, sottolinea: “Il nostro intervento si rivolge a coloro che sono rimasti esclusi in parte o del tutto dalle misure di sostegno: dove sono le risorse aggiuntive per il sostegno all’affitto degli inquilini? Senza uno stanziamento straordinario, le famiglie che non hanno la fortuna di vivere in una casa di proprietà non reggeranno alla prolungata sospensione delle attività. E le misure per gli indigenti, che hanno bisogno di aiuti alimentari e di molti altri beni di prima necessità? Crediamo davvero che bastino 250mila euro? Il ‘bonus Piemonte’ è una misura complessiva da 88 milioni: o se ne trovano di più o si fa in modo di distribuirli a tutte le categorie. Se i più bisognosi si creeranno ulteriori tensioni sociali”.
Infine DemoS tocca il tema dei servizi educativi e per l’infanzia, lanciando anche delle sperimentazioni per la fase 2: ”Apriamo i cortili delle scuole, organizziamo in sicurezza i centri estivi. Molti genitori sono tornati al lavoro e la gestione dei figli sta ricadendo totalmente sulle loro spalle: siamo davvero sicuri che baby sitter e nonni che ogni giorno si spostano da una casa all’altra siano meno pericolosi di immaginare una parziale riapertura dei servizi? Siamo consapevoli che la scelta di rinunciare al rientro al lavoro per mancanza di alternative ricadrà per l’ennesima volta soprattutto sulle donne?”.