(AGI) – Roma, 15 apr. –
“Siamo in un tempo difficile, quello del Coronavirus. Ci siamo resi conto che una delle armi piu` preziose che abbiamo e` la solidarieta`. Eppure, questa sembra non valere per 55 profughi alla deriva nel Mediterraneo, con onde alte e senza acqua e cibo. Alcuni scelgono un colpevole silenzio, altri giocano a scaricabarile. Ma il tempo passa e la loro vita e` sempre piu` a rischio”.
Lo afferma
Mario Giro (DemoS)
, ex viceministro degli Esteri.
“Basta dire `non e` nostra competenza, la responsabilita` e` degli altri, non possiamo intervenire noi…`. Quella solidarieta` che apprezziamo ogni giorno verso i malati e i fragili, che chiediamo (giustamente) all`Europa per far ripartire l`economia, mettiamola in pratica verso 55 persone che rischiano la vita, senza se e senza ma!”
, conclude Giro.
(AGI)Com/Alf